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APPROFONDIMENTI

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APPROFONDIMENTI NORMATIVI

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APPROFONDIMENTI COVID-19 E AZIENDE

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LA SANIFICAZIONE

 

La sanificazione prevede tutti quei trattamenti di natura fisica e chimica che sono effettuati affinché una superficie risulti pulita

  • fisicamente: priva di sporco visibile,

  • chimicamente: priva di residui di sostanze utilizzate nel trattamento,

  • biologicamente: il numero e il tipo di microrganismi inizialmente presenti siano ridotti a un livello accettabile.

 

Una superficie può essere considerata pulita quando è priva di tracce di contaminanti, non è untuosa al tatto, è inodore, non annerisce un fazzoletto di carta bianco strisciato e quando l’acqua versata cola uniformemente senza separarsi in goccioline.

Lo scopo della sanificazione è distruggere tutti i batteri patogeni eventualmente presenti e ridurre al minimo la contaminazione batterica generica.

 

Le operazioni di sanificazione, se condotte in modo appropriato, consentono di eliminare una parte notevole di microrganismi le cui cellule e spore trovano, anche grazie ai residui di lavorazione, condizioni favorevoli alla loro sopravvivenza ed alla loro proliferazione.

Tuttavia, la sola detersione, per quanto scrupolosa, non garantisce il completo allontanamento dei contaminanti microbici.

 

La sanificazione consta di due fasi in successione (detersione e disinfezione), un’efficace disinfezione presuppone sempre un’accurata detersione, solo in casi eccezionali si possono associare detersione e disinfezione in un’unica fase.

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DETERSIONE

 

Per rimuovere lo sporco occorre fornire energia al sistema e tale energia può essere di tipo fisico (meccanico), chimico o termico (calore); si consiglia di impiegare un mix dei tre tipi.

La detersione fisica consiste nell'asportazione meccanica dei residui grossolani e nel risciacquo con acqua tiepida immediatamente al termine del lavoro; l’azione detergente è affidata al frizionamento manuale e alla pressione dell’acqua.

Il detergente chimico è una sostanza che riduce l’energia meccanica richiesta dal processo di detersione (minor fatica).

 

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DISINFEZIONE

 

La sterilizzazione (o stabilizzazione) è la distruzione di qualsiasi entità biologica, incluse le spore.

La disinfezione (o decontaminazione) comporta invece la distruzione certa dei batteri patogeni non sporigeni e la riduzione accentuata della presenza dei batteri non patogeni e non sporigeni.

Alcuni disinfettanti causano una limitata diminuzione delle spore batteriche; altri (glutaraldeide) l’inattivazione totale delle spore.

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COVID-19 E SANIFICAZIONE

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Tutti i DPCM che si sono susseguiti dall'inizio dell'emergenza, hanno posto la sanificazione come misura obbligatoria degli ambienti di lavoro.

Nelle ultime settimane, noi addetti, abbiamo assistito al proliferare di imprese che si inventavano improvvisamente esperte di sanificazione adottando metodologie miracolose ed innovative.

La sanificazione a vapore acqueo, piuttosto che la sanificazione ad ozono per dirne due particolarmente in auge.

Procedure assolutamente inutili (perché rientrano nella sterilizzazione e non nella disinfezione) e proposte a costi esorbitanti.

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Come si sanifica un'azienda al tempo del CoVid-19?

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Le procedure non si improvvisano, non durante una pandemia, non quando è in gioco la salute delle persone, per questo il mio Studio ha deciso di collaborare con Pulistyle, azienda presente nel settore della pulizia e della sanificazione civile ed industriale da molti anni.

Giampiero Nasello, il titolare, ci spiega come opera la sua azienda "La sanificazione avviene in due fasi: una prima fase prevede la pulizia e lo sgrassaggio (ove necessario), la seconda la disinfezione. Ci sono solo due prodotti per la disinfezione: alcool e ipoclorito di sodio. Quest'ultimo in forma liquida o in pastiglie di cloro attivo"

Il riscontro alla sua metodologia lo troviamo nella normativa vigente.
 

La Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020, riporta quanto segue:

 

In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni. Un ruolo delle superfici contaminate nella trasmissione intraospedaliera di infezioni dovute ai suddetti virus è pertanto ritenuto possibile, anche se non dimostrato.
Allo stesso tempo però le evidenze disponibili hanno dimostrato che i suddetti virus sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
Non vi sono al momento motivi che facciano supporre una maggiore sopravvivenza ambientale o una minore suscettibilità ai disinfettanti sopramenzionati da parte del SARS 2-CoV.

Pertanto, in accordo con quanto suggerito dall'OMS sono procedure efficaci e sufficienti una “pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente seguita dall'applicazione di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero (come l'ipoclorito di sodio). Per le superfici che possono essere danneggiate dall'ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro”.​

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Riferimenti:

  • Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 - Ministero della Salute CoVid-19 Nuove indicazioni e chiarimenti - Pulizia degli ambienti sanitari e non (pagg. 5-6)

  • Environmental Persistence of SARS CoV2 virus - Options for cleaning (ENG) - Raccomandazioni del ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie)

  • ISS Raporto CoVid-19 7/2020 del 29 marzo 2020 - Disinfezione ambienti esterni

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E' possibile scaricare il testo dei documenti nella sezione CoVid-19 - Download

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Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2020

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